In giro per la Grecia: Kos
sommario
Kos è tra le isole più turistiche della Grecia. Per l’esattezza è la quarta più visitata dopo Creta, Rodi e Corfù. Questo aspetto di per sé positivo ha inciso negli anni in maniera negativa sulla fisionomia originaria dell’isola e le ha tolto gran parte del suo fascino. Sono stata a Kos con il mio compagno per cinque giorni e, pur avendo visto luoghi interessanti e spiagge dalla bellezza indiscutibile, non posso inserirla tra le isole che mi sono entrate nel cuore. Caratterizzata da lunghi km di arenile di sabbia bianchissima ma monotona almeno per me che amo fare lunghe nuotate alla scoperta di calette nascoste. È Certamente più adatta a chi ama crogiolarsi al sole o a chi cerca la movida.
Sulla mappa, Kos appare come un delfino in procinto di tuffarsi in mare la cui coda per ironia della sorte è costituita dalla penisola di Kefalos che in greco significa testa. Questa è la zona più sorprendente da un punto di vista naturalistico di tutta l’isola ed è anche la più lontana da Kos Town, capoluogo dell’isola nonché porto principale. Noi abbiamo preso un’appartamento a Kos Town pensando che fosse meglio dormire in una località vivace e ben servita per poi spostarci in giro per l’isola durante il giorno ma non è stata un’ottima scelta. Non immaginavamo che saremmo andati tutti i giorni nella penisola di Kefalos, preferendola di gran lunga a tutte le altre zone che sono affollate o poco selvagge. Ogni giorno abbiamo finito per percorrere più di 100 km tra andata e ritorno. Non proprio una vacanza riposante!
KOS TOWN
La cosa che mi ha sin da subito incuriosita non appena sbarcata nel porto di Kos è stata la vista dell’imponente fortificazione medievale costruita in riva al mare e che con la sua lunga cinta muraria occupa tutta la parte sinistra della banchina. Si tratta del Castello di Neratzia costruito intorno al XV secolo dai Cavalieri di San Giovanni per difendere l’isola dalle continue incursioni dei pirati e dagli attacchi dei turchi. Kos dista poche miglia marine dalla costa turca e di fronte c’è Bodrum, l’antica Alicarnasso città natale di Erodoto. All’imbrunire, quando la costa di fronte si illumina di tante fiammelle, la vicinanza con la costa turca appare così evidente che è palpabile la sensazione di pericolo che indusse i cavalieri a costruire una mole difensiva così massiccia. Purtroppo questo gioiello non è più visitabile al pubblico dal 21 luglio del 2017, da quando un terremoto con epicentro a largo di Kos causò non pochi danni ai suoi monumenti storici. Non so se effettivamente la fortificazione abbia subito danni concreti fatto sta che da quel giorno non è mai più stata riaperta al pubblico. Anzi sulla porta d’ingresso un cartello appeso reca ancora l’avviso della chiusura al pubblico per il terremoto.
Purtroppo ho constatato che anche gli altri siti archeologici e storici versano in uno stato di incuria o comunque risultano poco valorizzati. Così la piazza dove Ippocrate, padre della medicina, all’ombra di un platano ancora esistente ed oramai millenario, insegnava ai suoi allievi le nozioni mediche. Il Platano di Ippocrate è imponente e maestoso ma sorretto da impalcature arrugginite dal tempo che impediscono di apprezzare completamente questa meraviglia della natura. Come sarebbe bella quella piazza se l’albero fosse sorretto da sostegni in legno e la vicina moschea con il piccolo minareto fosse restaurata! Lo stesso vale per l’antica Agorà con le rovine del Santuario di Afrodite, del Tempio di Eracle e della basilica cristiana. Un sito archeologico interessante ma infestato da erbaccia alta.
Di tutt’altro livello invece il sito archeologico “Asclepieion”. Si tratta di un santuario dedicato a Asclepio, Dio della medicina. Nell’antichità era così famoso che vi giungevano malati bisognosi di cure da ogni dove e qui Ippocrate ha praticato la professione di medico e ha insegnato ai suoi allievi. Per Ippocrate le cause delle malattie non andavano ricercate nell’ira degli dei ma nell’equilibrio tra gli organi del corpo. In questo luogo, quindi, la medicina ha fatto i primi passi per liberarsi dalla superstizione. Consiglio la visita a questo sito poiché ha due aspetti caratteristici. È immerso in un bosco di cipressi e di pini ed è stato parzialmente ricostruito dagli archeologi italiani all’inizio del secolo scorso. Per questi due motivi, e con la necessaria capacità di immaginare, si ha la sensazione di essere immersi nella vita di questo luogo di duemila anni fa.
Bellissima è la passeggiata lungo il porto, specie al tramonto.
LE SPIAGGE DI KOS
- Therma beach
Si trova a Nord est dell’isola ed è una meravigliosa spiaggia di ciottoli scuri e sabbia nera. Purtroppo la vicinanza a Kos Town la rende molto affollata. Vi consiglio di andarci presto al mattino per poi cambiare spiaggia non appena si riempie di turisti. È famosa per la presenza di una sorgente di acqua termale. Enormi massi disposti ad anello circoscrivono la zona termale, creando una vera e propria piscina naturale. All’interno la temperatura dell’acqua è abbastanza alta per cui, specie in estate, per trovare refrigerio dovrete posizionarvi vicino i massi dove le onde del mare, insinuandosi, riescono a raffreddare l’acqua. A mio giudizio è molto suggestivo il percorso che conduce alla sorgente termale. Si tratta di un passaggio stretto tra il mare e le alte falesie a strapiombo. Questo luogo affascinante mi ha riportato alla mente le Termopili, dove si svolse la famosa battaglia in cui il generale Leonida ed i suoi trecento soldati persero valorosamente la vita. Le Termopoli descritte da Erodoto nelle sue “Storie” le immagino proprio così!
- Lambi beach
È la spiaggia della cittadina di Kos Town, quindi tra le più affollate di tutta l’isola. È lunga ed ampia con sabbia bianchissima e super servita da stabilimenti e ristoranti/bar dove rifocillarvi. Io l’ho trovata particolarmente bella al tramonto ed interessante la sera grazie agli innumerevoli ristoranti che servono la cena in riva al mare. Al riguardo vi consiglio Baurboni, ottima taverna dove si mangia molto bene ed in riva al mare.
- Costa ad Ovest tra Tigaki e Mastikari
Lunghissima spiaggia di sabbia bianchissima e caratterizzata dalla presenza, in alcuni punti, di alte dune di sabbia. La zona pur avendo acque limpide e cristalline è esposta al meltemi e questo rende il mare agitato e, in alcuni tratti, si evidenzia la presenza di alghe dovute alla posidonia che, spezzandosi per il continuo movimento delle onde, si deposita a riva. Questa zona è molto bella al tramonto. Sulla spiaggia ci sono diversi bar/taverne da cui poterlo ammirare comodamente. Se volete fare qualcosa di speciale vi consiglio una passeggiata a cavallo in riva al mare al tramonto. Nella località di Marmari c’è il “Ranch kos horse riding”. Vi portano sia in spiaggia sia in una zona piuttosto paludosa dove c’è il lago salato di Alikis, meta privilegiata dai fenicotteri nel periodo primaverile. In estate il lago è completamente prosciugato ma non per questo meno interessante. Il paesaggio è lunare perché ricoperto di sale che si è depositato sul fondo.
- LA PENISOLA DI KEFALOS
La parte meridionale dell’isola è in assoluto quella che più ho preferito. La penisola di kefalos si caratterizza per la varietà di spiagge. Non solo un lungo arenile di sabbia bianca e finissima ma anche spiagge rocciose e particolari.
Le località di Exotic beach, Chrissi Acti Beach, Magic beach, Lagada beach e Paradise beach si susseguono l’una dopo l’altra e sono tutte caratterizzate dal trovarsi su un lungo arenile di sabbia e sono indicate con il nome dei vari stabilimenti con rispettivi bar/taverna presenti nella zona. Tra uno stabilimento e l’altro vi sono molte zone di spiaggia libera.
Alle spalle del mare color turchese vi sono alte dune intervallate dalla presenza della macchia mediterranea con il suo profumo avvolgente.
Stupenda è Kamila beach. Qui lo scenario è completamente diverso. È costituita da due insenature. La prima è di sabbia ed attrezzata con ombrelloni e lettini la seconda invece, leggermente nascosta, è solitaria con una serie di piccoli scogli in acqua ed alte rocce alle spalle. Un luogo magico!
Meravigliosa Agios Stefanos. In realtà sono due spiagge separate da uno sperone di roccia in cui sono presenti i resti di una basilica paleocristiana costruita con il materiale di un precedente tempio pagano. Sul lato sinistro una lunga spiaggia con acque cristalline. Alla fine è presente anche un bar/taverna con ombrelloni e lettini.
Il lato destro è attrezzato con ombrelloni e lettini e con un furgone/bar e guarda l’isoletta di Kastri che sembra una nave di pietra all’ancora nella rada. Bellissimo il panorama intorno. Da una parte le colonne della basilica paleocristiana e di fronte la vista dell’isola con la chiesetta di Agios Nicholaos. Con un po’ di immaginazione, la chiesetta, costruita sulla parte piana dell’isola, sembra il ponte della nave ed un grande masso alle sue spalle sembra l’albero di vedetta! L’isolotto si raggiunge a nuoto con poche bracciate ed in sicurezza essendo il tratto breve e con fondale piuttosto basso. Una volta giunti sull’isoletta non vi resta che salire a piedi nudi, arrivare davanti alla chiesa e suonare la campana, come vuole la tradizione. In questa zona l’acqua del mare è stupenda con le tonalità che vanno dal turchese al verde smeraldo.
Subito dopo Agios Stefanos, c’è kamari con le sue acque turchesi. Anche questa parte di costa è super consigliata.
Il versante ovest della penisola di Kefalos è ventoso con mare piuttosto agitato. L’unica spiaggia che ha un mare splendido e calmo è Limnionas. Pur essendo ad Ovest è riparata dal meltemi ed è così bella che sembra una piscina naturale. Ovviamente anche qui c’è un bar/ristorante con noleggio di ombrelloni e lettini.
Se volete vedere un villaggio nell’entroterra dell’isola vi consiglio Zia. Il villaggio è piuttosto frequentato ma indubbiamente da qui si gode un bellissimo tramonto dall’alto. Se intendete fermarvi per cena vi consiglio di prenotare poiché, pur essendoci molti ristoranti, la zona è gettonata e rischiereste di non trovare posto da nessuna parte.
3 commenti
rosaline biard
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