Sette giorni in Giordania: guida per viaggiare da soli
sommario
La domanda che mi è stata rivolta più spesso prima e dopo questo viaggio è stata se fosse davvero sicuro viaggiare in Giordania e se fosse possibile andare da soli senza dover partecipare ad un viaggio di gruppo organizzato e preconfezionato. Ebbene sì, la Giordania è sicura e tranquilla, governata da Re Abd Allah II e da sua moglie Rania, entrambi molto amati dal Popolo ed apprezzati sul piano internazionale. Una politica moderata e basata sul dialogo inter-religioso perseguita dapprima da suo padre Re Hussein e poi dall’attuale re, ha posto le basi per una certa stabilità politica e sociale. Non è cosa da poco se si considera che questa piccola Nazione (un puntino in quella immensa parte di terra che è il Medio Oriente) si trova proprio accerchiata da Paesi intorno a sé dilaniati da guerre civili e conflitti religiosi e sociali annosi ed incancreniti che probabilmente non avranno mai fine. Israele, Cisgiordania, Iraq, Siria, Arabia Saudita sono i paesi confinanti. Solo a Sud, in un piccolo lembo di terra, la Giordania trova finalmente respiro e nessuna barriera se non quella corallina! Qui si trova Aqaba, piccola località giordana affacciata sul Mar Rosso e caratterizzata da un’infinità di Hotel extra lusso meta di sceicchi e persone facoltose. Per una notte, anche io ho dormito in uno di questi hotel prima di ritornare a Roma. Purtroppo ho visto ben poco di Aqaba. Non sono riuscita per motivi di tempo a fare snorkeling sulla barriera corallina, dove c’è il Relitto di Cedar Pride. Si tratta di una nave mercantile lunga 80 metri, affondata dal Saddam Hussein circa 30 anni fa. È adagiata su un letto di coralli ed è popolata da tantissime creature marine. Non sono riuscita a vedere nemmeno la Grotta di Ashraf dove ci sono numerosi pesci e coralli.
Informazioni pratiche: come arrivare dall’Italia e documenti necessari per entrare nel Paese
Ryanair effettua voli giornalieri da Roma Ciampino per Aqaba. Tre ore e trenta di volo e lo scenario intorno a voi sarà completamente nuovo. Dall’oblò dell’aereo e poco prima dell’atterraggio vi ritroverete a sorvolare in una zona desertica il cui colore predominante è l’ocra. Si tratta del Wadi Rum, il mitico deserto rosso da cui Lawrence d’Arabia guidò la rivolta araba contro l’impero Ottomano. Quella sola vista mi ha emozionato tantissimo.
Dall’Italia ho organizzato minuziosamente il mio viaggio. Online ho prenotato una macchina a noleggio con cui io ed il mio compagno ci saremmo spostati lungo le varie tappe. Dall’Italia ho scaricato le mappe offline così da essere guidati durante il nostro tour. Ho prenotato preventivamente tutti i pernottamenti, compresa la notte da trascorrere in un campo beduino nel deserto. Ho acquistato prima di partire anche il Jordan Pass. Assolutamente utile poiché consente di visitare una serie di attrazioni turistiche risparmiando un bel po’ di soldi e funge da visto d’ingresso nel Paese. Il costo è di circa 90 euro ed è acquistabile solo se il soggiorno in Giordania dura più di quattro notti. Fatte queste premesse, appena atterrati ad Aqaba ci siamo subito diretti verso la mitica Petra con il battito del cuore a mille poiché a breve avrei ammirato con i miei occhi quello che sino a quel momento avevo solo in parte visto nel film di Indiana Jones. Chi avrebbe mai pensato che un giorno mi sarei trovata in quel luogo così lontano da dove sono nata e cresciuta! Incredulità e stupore che sempre mi accompagnano in ogni viaggio! In uscita da Aqaba un posto di blocco ci ha fermato per chiederci i documenti lasciandoci andare subito con tanto di sorrisi non appena si sono accertati che fossimo turisti. Sul tutto il territorio Giordano ne abbiamo incontrati parecchi e questo certamente rende il turista molto più tranquillo e sicuro.
Petra
La strada che collega Aqaba a Petra è in pieno deserto. Una lunga strada poco frequentata ed intorno solo sabbia chiara e piccole dune. In mezzo al nulla lo sguardo incrocia qua e là qualche misero accampamento beduino. Arriviamo a Petra nella tarda mattinata. Il mio Jordan Pass comprende l’accesso al sito Nabateo per due giorni. Un giorno è assolutamente insufficiente per visitarlo e rischiereste di girare come trottole godendovi ben poco di questo luogo unico e suggestivo che probabilmente vedrete solo una volta nella vostra vita. Lasciamo le valige in un albergo scelto per comodità proprio a due passi dall’ingresso del sito (il piccolo villaggio dove si trova Petra si chiama Wadi Musa e qui naturalmente avrete un’ampia scelta tra alberghi, B&B e ostelli), una rinfrescata al volo e siamo subito dentro. Dedichiamo la giornata a girare in lungo ed in largo lasciando al giorno dopo la conoscenza più approfondita del luogo.
Un po’ di storia
Ma cos’è Petra? Sappiamo che fu capitale del Regno Nabateo ed è completamente scavata nella roccia. Si trova in pieno deserto e con il tempo acquistò potenza e ricchezza poiché era tappa obbligata nelle rotte commerciali tra Oriente e Mediterraneo. Qui si commerciava mirra, incenso, spezie, pietre preziose, seta, oro ed argento. Petra in seguito fu colonizzata dall’Impero Romano tanto che nell’immenso sito potrete ammirare anche i resti di un grandissimo teatro e di templi colonnati romani. La città perse la sua importanza e ricchezza a favore di nuove che proprio in quel momento iniziavano a svilupparsi. Per esempio Palmira (il sito Siriano in parte distrutto dalla guerra civile) deve il suo antico splendore proprio al fatto che da qui transitavano merci da oriente ad occidente. Nei secoli successivi il sito cadde nell’oblio e fu solo crocevia e rifugio per i beduini che si spostavano nel deserto. Fu riscoperta nel 1812 da un viaggiatore Svizzero e solo grazie a lui il fascino di questa città misteriosa fu svelato agli occhi del mondo suscitando da quel momento curiosità ed ammirazione. Quel che vediamo oggi a Petra è costituito da imponenti monumenti funebri completamente scavati nell’arenaria rossa. Nulla rimane delle abitazioni civili e quasi nulla sappiamo del modo di vivere dei Nabatei. Come per le piramidi degli antichi Egizi, anche in questo caso i maestosi monumenti funebri dimostrano quanto fosse fondamentale nell’antichità e per certi popoli il culto dei morti.
Il Siq ed il “Tesoro”
Nel sito si cammina solo a piedi o a dorso di mulo o cammello. Vi consiglio di andare a piedi. Sarete completamente rapiti e catturati non appena vi troverete ad attraversare il Siq, uno stretto e serpeggiante Canyon che vi condurrà direttamente nello slargo dove si erge maestoso il “Tesoro” .
Lo si attraversa in silenzio religioso, all’ultima curva sullo sfondo sembra sbarrato dall’imponente edificio del Tesoro che inizia ad intravedersi e solo quando la gola finisce ci si ritrova davanti allo slargo dove si staglia magnifico questo edificio completamente scavato nella roccia. Solo in quel momento il silenzio viene rotto all’unisono da un vero e proprio boato di stupore e di meraviglia. Questa reazione è identica per tutti. È incredibile l’impatto e l’emozione!
Nella piazza del tesoro tanti cammelli sostano donando ulteriore fascino al luogo.
Fermatevi qui per un po’ ed ammirare da tutte le angolazioni le imponenti rocce di arenaria.
Continuiamo la nostra visita soffermandoci su altre imponenti tombe poste su un altura e qui ci fermiamo ad ammirare il tramonto e la bellissima luce riflessa sull’arenaria.
Esausti siamo tornati in albergo, felici ma ancora inconsapevoli della bellissima seppur molto faticosa giornata che avremmo trascorso il giorno seguente.
Sveglia alle 05:00 per essere all’ingresso del sito alle 06:00 in punto, quando cioè viene aperto ai visitatori.
Può apparire esagerata questa solerzia ma vi garantisco che è l’unico modo per godere appieno delle emozioni che puoi provare solo se non hai moltissime persone intorno. A Petra ci sono migliaia di turisti ogni giorno e poter attraversare quel meraviglioso Siq senza troppa calca ha un valore inestimabile.
Decidiamo di affidarci ad una guida locale così da percorrere sentieri poco battuti dai turisti e chiediamo di portarci sulla sommità esatta in cui si trova proprio in basso il Tesoro, facendolo apparire minuscolo se paragonato all’altezza da cui lo si ammira. Il sentiero è faticoso e non segnalato per cui solo un conoscitore del luogo può portarvi. Ci si inerpica su tracciati ardui per poi ritornare a valle attraverso sentieri ripidi. Ma che vista!
Il monastero
Dopo aver salutato la guida, abbiamo proseguito da soli soffermandoci in un punto in cui è un susseguirsi di tombe reali, abbiamo poi attraversato la via romana da cui si vede l’antico teatro ed i templi ed infine abbiamo intrapreso il lungo sentiero in salita (anche questo piuttosto faticoso) che porta al Monastero. Che vista impagabile!
Abbiamo continuato a gironzolare per il sito finché, esausti dai 26 km a piedi, abbiamo deciso di tornare in albergo.
Ci aspettava ancora la visita di “Petra by night” in serata. Altri 5/6 km da percorre al buio nello stretto canyon!
Petra by night
Consiglio a tutti di fare il biglietto di Petra by night. Il Siq e la piazza del Tesoro vengono illuminati da migliaia di candele. Una volta giunti nella piazza del Tesoro fanno accomodare tutti gli spettatori per terra su tappeti predisposti all’uopo e si assiste ad uno spettacolo di canti beduini della durata di circa 30 minuti. L’atmosfera è suggestiva. Lo spettacolo si tiene solo il lunedì, il mercoledì ed il giovedì al costo di 20 euro. Sono tornata in albergo davvero distrutta ma felice.
Piccola Petra
Prima di lasciare Petra siamo andati a visitare il sito della Piccola Petra. Non è suggestivo come il sito principale ma vale comunque la pena vederlo (si visita in un’oretta al massimo).
La strada dei Re ed i castelli crociati
Il nostro viaggio prosegue verso il Mar Morto lungo la strada dei Re, un antica strada utilizzata dai Nabatei per il trasporto ed il commercio di spezie e come passaggio necessario dei Crociati diretti in Terra Santa. Lungo questa strada furono costruite dai crociati alcune delle fortificazioni meglio conservate in Medio Oriente e risalenti al XII secolo. Abbiamo visitato sia il Castello di Karak che il Castello di Skobak. Entrambi i Castelli furono teatro di battaglie cruenti tra Cristiani e i soldati guidati da Saladino. Sono entrambi luoghi molto interessanti che consiglio di vedere perché sono comunque di passaggio ma non mi ci soffermo a parlarne per non dilungarmi nel racconto oltre il dovuto. Non abbiamo goduto invece della bella vista che si gode lungo la strada dei Re poiché quel giorno il tempo era uggioso e la visibilità alquanto scarsa.
Non è stato così invece quando abbiamo imboccato la strada panoramica che scende verso il Mar Morto. Ho usato proprio il verbo “scendere” perché questa strada ti conduce nel punto più depresso e profondo della Terra. Circa 400 metri sotto il livello del mare e via via che si avanza la temperatura sale notevolmente. Il mar Morto, in realtà si tratta di un lago, deve il proprio nome alle sue acque eccessivamente salate che non consentono alcuna forma di vita. Il sale nell’acqua del mare non va oltre il 3 o 4 % qui invece la salinità supera il 30%. Il lago è alimentato dalle acque del Giordano e l’eccessivo caldo in questa zona così profonda fa evaporare l’acqua di milioni di litri al giorno ed è per questo motivo che si creano notevoli accumuli di sale sulle sue sponde e nelle sue acque.
Qui sul Mar Morto è molto sviluppato il c.d. turismo terapeutico. Le acque ed i fanghi hanno effetti curativi su numerose malattie ed effetti benefici sugli inestetismi della pelle. Ci sono moltissimi Hotel attrezzati a centri benessere e dotati di ogni sorta di comfort. Ma il passatempo più interessante sul Mar Morto è quello di lasciarsi letteralmente cullare dall’acqua senza fare sforzi o movimenti grazie all’eccessiva salinità. Puoi stare con le gambe incrociate mentre leggi un libro o un giornale. Bisogna solo prestare attenzione a non fare entrare l’acqua negli occhi e di evitare di entrare in acqua se si hanno ferite sul corpo.
Noi abbiamo pernottato al Muiib Chalets dove sono presenti una serie di piccole casette molto spartane affacciate sul mare e dotate di amaca dove potersi rilassare. All’interno del complesso c’è un piccolo ristorante con una cucina alquanto scarna. L’idea di tanti chalet affacciati sul mare è carina ed originale ma ammetto che chi gestisce il luogo non ne ha molta cura. Il luogo ha davvero molte potenzialità ed è situato a pochissimi metri dall’ingresso della riserva del Wadi Mujib con le sue splendide gole (visitabili per fare escursioni tutto l’anno eccetto in inverno).
Mentre organizzavo il mio viaggio avevo letto su vari blog che vi erano dei punti lungo il mar Morto in cui si erano formati grandi cumuli di sale, anzi dei veri e propri scogli di sale. Avevo memorizzato sul mio cellulare le coordinate così da poterle individuare facilmente. Effettivamente questi punti sono davvero molto belli! Partendo dal Mujib Chalet proseguite verso Sud con la macchina sull’unica strada che costeggia il mare e dopo circa una decina di minuti o poco più parcheggiate la macchina in uno slargo (non ci sono parcheggi dunque è una sosta di fortuna) e proseguite a piedi scendendo al mare. Non è agevolissimo ma lo consiglio ai più avventurosi o a chi ha voglia di vedere qualcosa di più originale. In acqua o sui cumuli di sale dovrete indossare le ciabatte. E’ impossibile camminare a piedi nudi.
Sul mar Morto è sufficiente trascorrere una giornata. Dopo esservi immersi in acqua per una foto di rito (dovrete fare subito dopo una doccia perché il sale è molto fastidioso) e aver fatto eventualmente l’escursione nella riserva del Wadi Mujib (noi non l’abbiamo fatta essendoci stati a dicembre) e qualche massaggio con i fanghi o i sali del mar morto, non c’è proprio più nulla da fare.
Madaba
La tappa successiva è stata Madaba, una piccola cittadina a 30 km da Amman. Questa cittadina è famosa per i mosaici bizantini custoditi nelle sue chiese e musei. E’ impressionante per grandezza il mosaico raffigurante la mappa della Terra Santa. Riveste infatti quasi tutta la pavimentazione della Chiesa di San Giorgio. Ma tanti altri bei mosaici sono visitabili nel Parco Archeologico romano. Madaba è una cittadina molto tranquilla e può costituire un’ottima base di partenza per visitare località come Amman, Jerash, Monte Nebo o il sito del Battesimo di Gesù o lo stesso Mar Morto. Tutti questi luoghi sono poco distanti e potreste evitare di soggiornare nella caotica capitale Amman. Noi abbiamo pernottato due giorni a Madaba e da qui abbiamo visitato Amman e Jerash con il suo meraviglioso sito archeologico. Non abbiamo visitato invece il sito del battesimo di Cristo per mancanza di tempo, preferendo andare piuttosto nel deserto.
Amman: la capitale
Che dire di Amman, la capitale? E’ caotica e rumorosa. La città pullula di vita e di macchine incolonnate nel traffico. Ai rumori della città si aggiunge anche il canto del Muezzin che con ritmo scadenzato invita i fedeli alla preghiera. Da questo punto di vista Amman è molto simile a tutte le altre città mediorientali che ho visitato nei miei viaggi. Credo che non riuscirei a sopravvivere a tutta quella frenesia caotica ma da turista posso dire che tutti quei rumori e quel caos mi affascinano. Dalla Cittadella, ossia il sito archeologico romano posto sulla sommità del colle più alto di Amman, si gode di un panorama su quasi tutta la città
Un coacervo di case ammassate le une alle altre, prive di colori, senza alberi e apparentemente senza vita. In posizione centrale la monotonia delle case uguali a sé stesse è rotta da una moschea con un alto ed imponente minareto che domina la scena. Manca armonia e bellezza in questo panorama ma la vista d’insieme mi è piaciuta moltissimo poiché mi sembrava di trovarmi davanti ad un gigantesco quadro astratto dove la città sullo sfondo è indefinita ed indecifrabile. Quel giorno c’era anche una nebbiolina ad amplificare questa mia sensazione.
La Cittadella di Amman, ossia il sito archeologico dove sono visibili rovine romane, bizantine e arabe merita indubbiamente una visita. Qui, appena entrati nel sito, vi troverete dinnanzi alle imponenti e colossali colonne del Tempio di Ercole. Provate a mettervi accanto e vi sentirete davvero minuscoli a loro cospetto. Dalla Cittadella è visibile il grande teatro romano. Si trova in pieno centro ad Amman.
Noi abbiamo cenato per ben due sere consecutive da Sufra Restaurant. E’ un luogo molto caratteristico ed elegante dove si può mangiare cibo giordano di ottima qualità. Si trova nel quartiere di Rainbow Street, ossia la zona di Amman ricca di bar, ristoranti, pub.
Jerash
Come accennato poc’anzi da Madaba abbiamo raggiunto il sito archeologico di Jerash. Le due località distano circa 80 km. Purtroppo noi abbiamo visitato questo meraviglioso e scenografico sito storico sotto una pioggia battente che non ci ha permesso di apprezzare appieno la bellezza del luogo. Ciò che mi ha colpito nel visitare il sito è che, a differenza di Pompei dove sono ancora ben visibili resti di ville private, a Jerash ci sono solo monumenti pubblici, come templi, teatri e archi di trionfo o l’ippodromo. Sia la piazza ovale appena si entra nel sito sia il decumano centrale sono maestosi e fanno immaginare una città davvero ricca e potente. Proprio a sinistra della piazza ovale si trova adagiato su un podio il Tempio di Zeus e da qui , essendo posto su un colle, si ha una vista su tutto il sito archeologico. Noi abbiamo visitato il sito abbastanza velocemente a causa della pioggia ma per una visita approfondita è necessaria sicuramente una mezza giornata.
Il Wadi Rum: il deserto rosso
Ma ecco che sono giunta all’ultima tappa del mio viaggio: la tanto agognata sosta nel deserto del Wadi Rum! Ma prima di addentrarmi nel racconto è necessaria qualche premessa. Nel Wadi Rum è vietato andare da soli poiché, come facilmente arguibile, potreste perdere l’orientamento. Si paga un ticket per accedervi o, se avete acquistato il Jordan pass lo dovrete semplicemente mostrare all’ingresso. Il ricavato della vendita dei biglietti serve per salvaguardare il fragile ecosistema ma soprattutto è il mezzo attraverso cui le tribù beduine stanziate riescono a sostentarsi. L’area è protetta ed organizzata a livello governativo e questo rende sicura la vostra visita al Wadi Rum. Non dovrete temere di finire chissà dove una volta dentro proprio perché è tutto sotto controllo.
All’interno ci sono vari campi tendati dove potrete trascorrere la notte. Alcuni campi sono particolarmente suggestivi perché dotati di grandi tende o addirittura alcuni si compongono di una serie di tende gonfiabili trasparenti dove poter dormire avvolti da un manto di stelle! Nel deserto dimenticate i cellulari. Qui non c’è connessione internet. Io ne sono rimasta priva per quasi 30 ore senza nemmeno rendermene conto tanto ero presa da tutto quello che avevo intorno. Siamo giunti nel deserto da Madaba (300 km da Nord a Sud). Abbiamo lasciato per ultima la visita del deserto pur essendo molto vicino a Petra perché dovevamo comunque tornare a Sud avendo il volo di ritorno da Aqaba. Ovviamente l’ideale sarebbe arrivare in Giordania ad Aqaba e fare ritorno in Italia da Amman (o viceversa) così da evitare di fare avanti e indietro. Ryanair fa scalo solo ad Aqaba a prezzi davvero economici quindi per noi era inevitabile fare questo lungo giro.
Tramite booking ho prenotato al “Wadi Rum Bedouin Camp” e con Mohammed (il gestore del campo) ho organizzato tutto ciò che volevo fare nel deserto. In particolare la passeggiata a dorso di cammello ed il giro completo nel deserto in jeep con pranzo a sacco preparato all’ombra di una grande roccia dalla nostra guida. Ho prenotato con loro anche la cena e la colazione, pagando un’integrazione. Potreste anche decidere di non partecipare alla cena ma vi consiglio di farla anche solo per provare per una sola sera a mangiare seduti nel deserto intorno ad un fuoco che vi riscalda e che rende indimenticabile l’esperienza. Il campo è gestito da una famiglia di beduini. E’ posto a ridosso di una montagna e si compone di una serie di tende con letti matrimoniali, una grande sala comune dove intrattenersi e dove mangiare ed infine un struttura in muratura con bagni in comune (molto puliti). Hanno cucinato pietanze tipiche. È quasi uno spettacolo assistere al momento in cui viene prelevata da sotto la sabbia un portavivande fatto a ripiani di griglie metalliche sopra i quali sono stati cotti per diverse ore patate, cipolle, pollo, montone e riso. Fatte queste premesse, provo a descrivere le emozioni che ho provato. Ho vissuto questa giornata e mezza in maniera piena. Non ho mai visto in vita mia un cielo così pieno di stelle. Ho guardato il tramonto da un’altura in cui la vista spaziava all’orizzonte e ho persino visto l’alba. La notte nel deserto è stata abbastanza fredda. Avevamo coperte calde ma comunque ho sentito un po’ freddo alla testa. A dicembre c’è una forte escursione termica, si passa da 20 gradi del giorno a 6/7 gradi di notte.
Per la prima volta sono salita a dorso di un cammello e ho percorso vari km in pieno deserto accompagnata da un ragazzino beduino che poteva avere al massimo 12 anni. Lungo tutto il percorso mi ha tenuto compagnia canticchiando un motivo nella sua lingua e chiedendomi di tanto in tanto se fosse tutto ok. E’ stata un’esperienza meravigliosa. Gli spazi immensi, la luce del sole abbagliante e le imponenti rocce che caratterizzano il Wadi Rum mi hanno fatto sentire piccola di fronte a questa immensità e alla bellezza dirompente della natura
Il nostro campo nel deserto
Come ho già anticipato, abbiamo girato in jeep in lungo ed in largo accompagnati dalla nostra guida (se non ricordo male era cugino del ragazzo che gestiva il campo). Il Wadi Rum è molto particolare poiché, a differenza di altri deserti dove per km trovi solo dune di sabbia, qui il panorama è diversificato. Sono visibili alte montagne, particolarmente famosa è una roccia caratterizzata da sette pinnacoli (da questa famosa scultura naturale deriva il titolo del libro scritto da Lawrence d’Arabia “I sette pilastri della saggezza“), una serie di canyon, archi naturali scenografici, colossali rocce che formano vere e proprie sculture ed infine alte dune di sabbia rossa.
Lasciato il deserto ci siamo diretti ad Aqaba, meta finale del nostro viaggio e luogo da cui avremmo ripreso l’areo di ritorno in Italia. Come accennato all’inizio di questo racconto, Aqaba è una piccola località affacciata sul Mar Rosso e meta di vacanze di persone facoltose. Tutte le strutture alberghiere sono lussuose e super accessoriate. Noi abbiamo dormito dal Al Manara Luxury collection hotel. Le camere sono dei veri e propri appartamenti con affaccio sul mare. Le attenzioni al cliente sono tante. La struttura è dotata di un grande giardino e piscina. Purtroppo noi abbiamo trascorso qui a Aqaba solo una mezza giornata perché nel primo pomeriggio ci attendeva il volo di ritorno a Roma.
In questo meraviglioso Paese ho lasciato un mezzo di cuore ma in compenso sono tornata in Italia portando con me una valigia piena di esperienze stupefacenti e strabordante di sorrisi accoglienti dei suoi abitanti.
10 commenti
Anonimo
Ciao Anna, hai per caso fatto un’assicurazione medica prima di partire oltre al Jordan pass? grazie
Anna Pellegrino
No. Nessuna assicurazione medica.
Alex
Ciao, come vedi l’idea di arrivare ad Amman, noleggiare un ‘auto e scendere tra il Mar Morto, i castelli, Petra e Wadi Rum in 5gg fino a Aqaba? Nel wadi Rum come ci entri fino al campo tendato? Con la tua auto? Grazie mille
Anna Pellegrino
Ciao, cinque giorni sono al limite se riparti in aereo da Aqaba ( un pò stretti se ti tocca ritornare ad Amman). Magari fai sosta rapida in un paio di castelli che trovi lungo il tragitto dal Mar morto a Petra. Mentre Cerca di dedica più tempo per vedere Petra sia di giorno che di sera a lume di candela ( meritano moltissimo entrambe le visuali). Nel Wadi rum arrivi in un grande parcheggio lasci l’auto e paghi un biglietto per entrare. In questo parcheggio vengono a prenderti le persone del campo tendato in Jeep ( quindi devi prenotare prima e metterti d’accordo con loro). Io avevo chiesto alla persona che gestiva il campo tendato di fare subito un giro con il cammello ( ovviamente pagando qualcosa in più). Tutti i campi sono sicuri e ben gestiti, dai un’occhiata su booking e prenota direttamente da lì! Spero sia stata d’aiuto.
Anna
Anonimo
Ciao, la spesa approssimativa quanto è stata per questo viaggio?
Grazie, ciao
Anna Pellegrino
Il volo ricordo che è stato piuttosto economico con Ryanair. Il resto più o meno sulle 1200 euro ( o poco più a persona) per una settimana tra alberghi, visita ai siti, alloggio e tour nel deserto e noleggio macchina.
Silvia
Ciao Anna, io e mio marito vorremmo partire per la Giordania a fine aprile per un tour di 5-7 giorni. Io sono un po’ dubbiosa perchè mi interrogo su sicurezza dei luoghi, qualità degli alloggi e del noleggio auto, qualità delle strade, ramadan… se ti lasciassi il mio indirizzo mail, potresti darmi qualche informazione in più? Non so a chi chiedere e sto andando allo sbaraglio qui su internet. Grazie, Silvia
Anna Pellegrino
Ok, lasciami pure la tua mail. Dimmi esattamente quali sono i tuoi dubbi così provo ad essere esaustiva. Io posso dirti che sono andata nel dicembre 2018 e ho avuto in generale un’ottima impressione.
Geky
Una donna sola, può viaggiare in sicurezza secondo lei? Sto per partire e sto avendo qualche ripensamento soprattutto per i trasporti.
Anna Pellegrino
Io ho girato la Giordania in macchina insieme al mio compagno. Non saprei proprio dire se i trasporti funzionano bene e se una donna sola possa stare tranquilla. Non rinunciare però a questo viaggio meraviglioso: vediti almeno Petra che è il top in Giordania.